Molti Armeni dicono che, quando si trovano in un paese straniero e viene loro chiesto da dove provengano, la risposta è spesso causa di fraintendimenti. La maggior parte degli interlocutori confonde l’Armenia con l’Albania o con la Romania. Ulteriori chiarimenti richiederebbero una competenza geografica fosse anche di livello basico. Il problema non è meramente collegato alle dimensioni ridotte o alla non precisa conoscenza dell’Armenia. Questo risulta altrettanto evidente quando la medesima domanda riguarda la stessa Europa.
Un rumeno, che non ha il diritto di agire liberamente nell’Unione Europea, o un albanese, che vive in un Paese che non è parte dell’Unione Europea, o un cittadino britannico, che ha votato per lasciare l’Unione Europea possono considerarsi europei? Possono dire di venire dall’Europa? Il problema, pertanto, è nei processi politici e negli eventi che alimentano i media con titoli tesi a favorire i Paesi più importanti e ben poco gli altri. Cosa significa essere europei oggi, dove inizia o dove finisce l’Europa?
Il dialogo tra Grigor Khachatryan e Edik Boghosian nel contesto di una performance pubblica si riferisce a questa incertezza non solo sui confini politici dell’Europa, ma anche in rapporto al singolo individuo europeo. È possibile in Armenia dire “Io sono Europeo” o “Tu sei un Europeo”, come domanda Grigor Khachatryan nel testo scritto con il gesso su una lavagna di scuola? Si possono trovare tracce di Europa in Armenia, ad esempio in alcune rubriche giornalistiche, come sta facendo Edik Boghosian nel suo paper? Questa performance pubblica è parte del progetto intitolato «Di chi è l’Europa? La Nuova Europa e la controversia attorno all’idea di Europa». E si tratta di un progetto implementato nel contesto del programma europeo “Eastern Partnership”.
Nazareth Karoyan, critico, direttore Istituto delle Arti Contemporanee, Erevan (Armenia)