Il sindaco Beppe Sala si impegna allo spasimo. Dall’aperitivo con il divo televisivo Alessandro Cattelan al video registrato sul tetto del nuovo edificio testé comperato, vicino alla stazione della Linea Gialla “Brenta”, futura, moderna sede di uffici comunali, appare a ogni possibile evento che rincuori i suoi concittadini disorientati dall’epidemia del Corona Virus.
Con un gradimento che sfiora il 70%, quasi alla fine del primo mandato – manca meno di un anno alle elezioni – Sala padroneggia in modo perfetto il ruolo del Sindaco in tempi e circostanze estreme. Generoso, preciso, senza sbavature, un politico consumato ma anche un “attento padre di famiglia”, come direbbe la stampa tedesca.
Gli avversari sembrano ampiamente intimiditi e anche Giulio Gallera, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, il più accreditato come possibile candidato del Centro Destra, si muove con cautela.
Lo spostamento a metà Giugno del Salone del Mobile indicherebbe che un ritorno alla normalità prima dell’estate sia possibile e probabile. Il Salone è un prezioso elemento per l’economia della città. Solitamente permette agli albergatori una triplicazione dei prezzi normalmente praticati durante l’anno. Le conseguenze sono invece già qui.
Questa è ormai la campagna elettorale che si sarebbe dovuta disputare agli inizi dell’anno prossimo. È stata anticipata dalle circostanze eccezionali. Se il sindaco Sala continuerà a muoversi come ha fatto da quando è esploso il Corona Virus, senza commettere errori, la rielezione è assicurata.
Lo svantaggio con cui dovrebbero partire gli avversari è tale da dissuadere candidati di peso dal mettersi alla prova. Bruciarsi inutilmente sarebbe una quasi certezza. Di proposte alternative di reale consistenza l’opposizione non ne ha presentate. Anche i candidati provenienti dalle file dell’Associazione degli Industriali si sono liquefatti. Bonomi, molto accreditato, per ora tace.
Dissapori nel Centro Destra segnalano che Fratelli d’Italia, con il suo esponente di maggior spicco Ignazio La Russa, ha deciso di sposare una linea più governativa di quella di Matteo Salvini, facilitando eventuali provvedimenti straordinari di Sala. Certo, ci sono state richieste di riduzione di tasse, di maggiore spesa pubblica, ma su queste anche il Sindaco è d’accordo.
La divisione del territorio nazionale, secondo il Governo, in tre zone, quella dei comuni cordonati, quella delle tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia, poi il resto d’Italia, ricalca a grandi linee la nuova geografia economica italiana. Il centro del sistema è diventata una macro regione economica che ha sostituito sia l’Italia dei Distretti che quella del vecchio Triangolo Industriale.
Il ruolo di Milano cambia profondamente e chiede che il Comune da semplice regolatore diventi anche un operatore o, come dicono gli anglosassoni, un player, per realizzare i cambiamenti necessari nel più breve tempo possibile. Sala, che piaccia o no sa, stare sul pezzo e cavalca questa situazione con spregiudicatezza. Quindi vendita di parte del patrimonio comunale per acquistare nuove e moderne sedi per l’attività amministrativa, viste le ristrettezze in cui versa il Governo centrale e la sua obbligata inazione.
Un ruolo innovativo nel dialogo/confronto con gli imprenditori senza timore di trattative all’ultimo sangue come quella per il nuovo stadio e “La Città dello Sport”, in cui i presidenti di Milan e Inter pretendono un indice di edificabilità doppio di quello in vigore nel resto della città.
Infine, al Governo, vista la sua riluttanza al finanziamento, la richiesta di un ampliamento del ruolo delle aziende partecipate per operare anche a livello nazionale. Milano è parte preponderante del nuovo triangolo industriale formato da Veneto, Emilia e Lombardia e qui si devono realizzare le infrastrutture e gli edifici che solo qui i fondi di investimento stranieri sono disposti a finanziare.
In attesa del ritorno dello Stato Imprenditore Sala offre una soluzione sostitutiva: Milano Comune Imprenditore.