É nato a Siracusa nel 1934, vive a Milano, nella cui Accademia di Belle Arti di Brera è stato docente per molti anni. Il suo lavoro è sempre stato proteso ad una ricerca interiore fuori da ogni legame di appartenenza. Negli anni ’70 passa da una iconografia bidimensionale alla modularità pluridirezionalità sulla base di luce e specchi, protagonisti immateriali e spettacolari.
Da qui i suoi Ludoscopi, opere tridimensionali, iperspazi-luce, oltre il limite tra il reale e l’illusorio, che hanno richiamato l’attenzione di studiosi di arte e scienza. Di essi Bruno Munari ha sottolineato l’aspetto ludico.
Realizza inoltre opere, anche grandi, di denuncia consumistica – tra le quali Megalopoli consumistica del 1972.
Negli anni ‘80 sviluppa i primi interventi progettuali inserendo le sue voragini luminose in architetture e ambienti storici.
Per anni è presente al Salon Grands et Jeunes d’aujourd’hui di Parigi; ha esposto alla IX e alla XIII Quadriennale di Roma, alla Galleria San Fedele (Milano), a Palazzo dei Diamanti (Ferrara), allo ZKM (Karlsruhe), alla Neue Galerie (Graz), al MART di Rovereto, a La Galleria Nazionale e al MACRO (Roma), al Museum Ritter (Waldenbuch), all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano), al MACBA (Buenos Aires), al MACLA (La Plata), alla GR Gallery (New York), al MUO (Zagabria), all’Instituto Tomie Ohtake (San Paolo del Brasile), al Centro Cultural Oscar Niemeyer (Brasilia), alla Fondazione Carlos Cruz Diez (Panama), al MACA Museo Arte contemporanea (Acri, Cosenza) e di recente al Museo Ettore Fico (Torino).
Sue opere in permanenza presso Museo del Novecento, le Gallerie d’Italia, le Civiche Raccolte delle Stampe Achille Bertarelli al Castello Sforzesco, la Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Brera, il MAPP (Milano); il MAGA (Gallarate); la VAF-Stiftung del MART di Trento e Rovereto; La Galleria Nazionale e La Collezione Farnesina, raccolta d’arte contemporanea del Ministero degli Affari Esteri (Roma); il Palazzo dei Diamanti (Ferrara); il Museo MAGI (Pieve di Cento, Bologna); il MACTE (Termoli); il Museo Civico Umbro Apollonio (San Martino di Lupari, Padova); il Museo Civico d’Arte Contemporanea (Gibellina, Trapani); il Museum (Bagheria, Palermo); le Fabbriche Chiaramontane (Agrigento); il Museum Ritter (Waldenbuch) e il Musée des Beaux Arts (Caen).
I suoi lavori sono stati inglobati in scenografie e spettacoli di vario genere, sia televisivi che teatrali. In particolare, nel 2015, l’INDA Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa gli affida la realizzazione del Manifesto del 51° Ciclo di Spettacoli Classici e, nel 2016, il Festival Milano Musica sceglie i suoi Ludoscopi per interpretare la Musica del compositore Gérard Grisey.