Non si creino né favoriscano allarmismi a proposito del coronavirus. I pubblici amministratori fanno bene a diffondere questa sorta di slogan. Però: non si minimizzi il fenomeno in rapporto alla sua potenziale dimensione temporale e spaziale. Pare che in questo momento non sia possibile fare previsioni attendibili.
Ma scoppia il problema del pre-vedere. Sul piano dell’economia si toccheranno con mano i danni. E però per la salute bisogna giocare di anticipo. E questo non è in armonia con la minimizzazione. Bene le comunicazioni ufficiali, fondamentali le raccomandazioni dei virologi.
Può esserci tuttavia un valore integrativo connesso con la specificità del modo di vivere di ognuno. Ad esempio, se e a che ora prendere il metro, se e a che ora andare al supermercato; se e in che quantità rifornirsi di disinfettante per le mani. Questo è affidato all’intuizione alla maturità e al buon senso. Valori non scientifici ma concreti che possono attenuare l’eccesso di allarmismo e di minimizzazione.