Le sardine hanno invitato alla pacatezza, alla messa a bando degli hate speech. Fonte d’ispirazione l’art.3 della Costituzione Italiana (“tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, ecc”). Su proposta della senatrice a vita Liliana Segre, alfiere dell’antiviolenza, l’Italia si dota di una Commissione Straordinaria contro l’intolleranza, il razzismo, l’antisemitismo, l’istigazione all’odio e alla violenza.
Si è formato anche un Tavolo Nazionale contro i discorsi d’odio, col coordinamento dello specialista Federico Faloppa, docente a Reading. Chi scrive odia l’odio, odia odiare, non odia chi odia ma ne ha compassione. Chi scrive, come molti, è contro ogni discriminazione di razza etnia religione. Il Tavolo riunisce tante forze sociali e, come scrive Faloppa, ha il compito di “segnalare casi di intolleranza, razzismo, antisemitismo, istigazione all’odio e alla violenza”. Non bastava ispirarsi al No Hate Speech Youth Movement opportunamente attivo sul terreno educativo e dei giovani a livello europeo? Felicissimamente peraltro la Segre svolge la sua missione nelle scuole. Ma poi: come si farà a segnalare questi casi? E con quale “etilometro”? Intento nobile e sano, ma forse suscettibile di slittamenti e fraintendimenti. Anche perché lascia pensare che l’Italia sia normativamente carente.