I proto fumetti

Mentre i fumetti, come si intendono classicamente, sono un linguaggio nato e maturato nei primi anni del 1900 con la diffusione dei quotidiani negli stati uniti, la narrazione per immagini con il contributo delle parole è una pratica molto precedente.
Di seguito faremo solo alcuni e più evidenti esempi ma siamo certi ne esistano innumerevoli.

Bibbia e fumetti
La Bibbia Pauperum e la Colonna Traiana sono entrambi esempi di narrazione visiva che possono essere considerati precursori del fumetto moderno, sebbene non siano direttamente correlati all’evoluzione del fumetto come lo conosciamo oggi.

  • Bibbia Pauperum: Questo è un antico manoscritto religioso che risale al tardo Medioevo, intorno al XIV secolo. La Bibbia Pauperum, che significa “Bibbia dei poveri” in latino, era una sorta di libro illustrato che raffigurava scene bibliche. Tuttavia, a differenza di una semplice rappresentazione artistica, la Bibbia
    La Biblia pauperum
    La Biblia pauperum (espressione latina che significa Bibbia dei poveri) è una raccolta di immagini medievali che rappresentano scene della vita di Gesù

    Pauperum presentava le immagini in modo che potessero essere lette come una narrazione visiva continua. Ogni pagina mostrava tre scene, solitamente con una scena centrale più grande circondata da due scene più piccole ai lati. Questo formato consentiva agli analfabeti di interpretare le storie bibliche attraverso le immagini, fornendo una sorta di “fumetto” visivo delle storie della Bibbia.

  • Colonna Traiana: La Colonna Traiana è un monumento romano eretto per celebrare le vittorie dell’imperatore Traiano nelle guerre daciche del II secolo d.C. La colonna, situata a Roma, presenta un rilievo continuo intorno al suo fusto che rappresenta scene dettagliate delle campagne militari di Traiano.
    Colonna Traiana
    La Colonna Traiana è un monumento innalzato a Roma per celebrare la conquista romana della Dacia (attuale Romania) da parte dell’imperatore Traiano

    Queste scene sono disposte in un ordine narrativo che permette agli osservatori di seguire le vicende delle battaglie dall’inizio alla fine. Questo tipo di narrazione visiva può essere considerato un precedente del fumetto, poiché utilizza una sequenza di immagini per raccontare una storia coerente.

Entrambi questi esempi mostrano come l’uso di immagini per narrare storie esistesse molto prima dell’avvento del fumetto moderno. Sebbene non fossero esattamente simili ai fumetti contemporanei, hanno contribuito alla crescita di un linguaggio visivo narrativo che alla fine ha influenzato lo sviluppo dei fumetti nel XIX e XX secolo.

Fumetti e affreschi

L'Annunciazione
L’Annunciazione è un’opera di fra Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico (tempera su tavola

Gli affreschi, particolarmente diffusi nell’arte rinascimentale, spesso includevano rappresentazioni di scene bibliche, mitologiche o storiche. Mentre l’uso delle parole pronunciate dai personaggi negli affreschi non era così comune come nelle forme narrative più moderne, ci sono alcuni esempi di affreschi che incorporano testi o didascalie per aggiungere contesto o chiarimenti alla scena rappresentata.

  • Didascalie o testi integrati: In alcuni casi, gli artisti includono testi o didascalie direttamente negli affreschi per chiarire l’identità dei personaggi, il contesto della scena o per aggiungere un elemento narrativo. Ad esempio, in affreschi che rappresentano scene della vita di Cristo o dei santi, potresti trovare didascalie che indicano il nome del personaggio o una breve descrizione dell’evento rappresentato.
  • Dialoghi rappresentati visivamente: Sebbene non fosse comune includere fumetti o balloon di dialogo come si fa nei fumetti moderni, gli artisti talvolta usavano pose o gesti dei personaggi per suggerire che stessero comunicando tra loro. Ad esempio, due figure potrebbero essere ritratte mentre si guardano intensamente o mentre si rivolgono l’una all’altra in una maniera che suggerisce una conversazione.
  • Citazioni visive di testi religiosi o classici: In molti affreschi, le scene rappresentate possono essere interpretate in base alla conoscenza di testi religiosi o classici. Anche se non ci sono parole pronunciate dai personaggi, la conoscenza del testo sottostante può aiutare a interpretare la scena in modo più completo.

Giotto fumettista

Un esempio significativo di affreschi con didascalie e dialoghi è rappresentato dagli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova. In quest’opera, Giotto ha utilizzato le parole per accompagnare le scene dipinte, fornendo contesto e narrazione ai visitatori. Questo approccio narrativo attraverso l’uso delle parole è un elemento distintivo di molte opere d’arte murali, che combinano l’arte visiva con la comunicazione testuale per trasmettere storie e significati complessi.

Domus Aurea

Un altro esempio notevole di affreschi con didascalie e dialoghi si trova nella Domus Aurea di Nerone a Roma. Questi affreschi, realizzati durante l’epoca romana, presentano scene narrative accompagnate da testi che aiutano a interpretare le azioni dei personaggi raffigurati. L’inclusione di didascalie e dialoghi negli affreschi antichi era una pratica comune per garantire la comprensione delle storie rappresentate e coinvolgere gli spettatori in un’esperienza visiva e narrativa completa.

I cantastorie di piazza
A livello più popolare poi potremmo citare i cantastorie che sono artisti di strada che intrattenevano il pubblico con canzoni, storie e poesie in luoghi pubblici come piazze e mercati. Marino Piazza (1909-1993) è stato uno dei più famosi cantastorie italiani, noto per la sua simpatia, umanità e bravura nel canto e nel racconto di storie.

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