I naufragi e l’Ue
Risulta assai verosimile che i “migranti” potenziali sappiano dei naufragi che hanno resa tragica la navigazione sul barcone dei propri predecessori. Eppure, continuano a partire, donne coi piccoli in braccio. E c’è da pensare che chissà a quale costo sono riusciti a pagare al Caronte-carogna il biglietto di sola andata. L’ultima tragedia di Crotone dissuaderà i prossimi emigranti in lista d’attesa per la fuga a guerre, violenza, fame?
A ogni tragedia: miserere, manipolazioni politiche (a destra e a manca), si parla di Europa, e poi finisce tutto lì; all’insegna che tutto, tutto debba essere gestito dall’istituzione transnazionale che si chiama Ue. Ma possibile che nessuno, guelfo o ghibellino, bianco o nero, abbia inteso mai mettersi a scrivere un progetto con cui stimolare il Parlamento comunitario? Un’imbeccata, diciamo, uno spinta a chi è sordo o non vuol sentire.
E invece la Ue mette in calendario qualcosa, e tutto come prima. Lacrimucce sulle vittime, specie se bambini, e tutto ricomincia.
Guerre e naugragi, interessi indicibili
Altrove le cose non vanno meglio. Ci sono civili che muoiono per la propria terra. An endless war. Alla gente riesce duro capire e digerire: ma ci sono quelli che la guerra la amano. A chi fa piacere il tempo pieno su 365 giorni che continua a consumarsi in Ucraina? La lezione unica accredita è che la Russia ha invaso la terra di Zelensky. Cosa patente. Ma guai a parlare di ciò che precede, si rischia la lapidazione. Lapidazione contro la dilapidazione, quella che si consuma in Ucraina. Chi non vuole la guerra? I pacifisti del mondo intero, e coloro che pensano alla vita umana come valore assoluto. A chi fa piacere questa guerra? All’establishment ucraino, che più soldi riceve e più felice si sente, a Biden e agli impotenti (a fargli testa) che degli Usa sono succubi, ai produttori di armi, americani in testa. E dunque è impossibile per adesso arrivare all’interruzione del fuoco.
Il Papa, politico concreto
E poi c’è il conforto del Papa che, oltre a pregare, dice cose più concrete e dirette di quanto non faccia qualsiasi politico. Ma l’unica cosa che fanno i politici di qualunque nazione è far proprie la parole del Pontefice e tornare a fumare la propria sigaretta. Amen.