C’è un vero gioiello per gli amanti dell’arte contemporanea: è il Center for Contemporary Art, CCA Tel Aviv-Yafo, in Israele. Fondato nel 1998 e incastonato a due passi del frequentatissimo mercato di Shuk HaCarmel nella zona più vivace di Tel Aviv, si è subito rivelato come uno dei luoghi più all’avanguardia per l’arte contemporanea nella sua visione internazionale, diventando una istituzione come luogo di vibrante ispirazione e provocazione.
CCA, un direttore italiano
Ad averne fatto una delle più significative esperienze espositive d’arte è stata l’impostazione visionaria dell’attuale
direttore, l’italiano Nicola Trezzi che per anni è stato redattore della art magazine Flash Art International a
New York e in seguito docente presso Belazel, l’Accademia di Arte e Design di Gerusalemme. Merito di Trezzi è
aver dato al CCA un’impostazione che ne fa una realtà indipendente dai meccanismi tipici dei musei d’arte
contemporanea, in grado di produrre da quattro a sei mostre all’anno e due eventi alla settimana, in una sorta di
Kunsthalle tedesca ma con ritmi di una start-up israeliana. Questo è ancora più rilevante in un paese come Israele
dove l’accesso a mostre e progetti museali è ancora molto centralizzato.
Non un museo in senso stretto
Il CCA non è propriamente un museo. Non ha, infatti, scopo di lucro e non possiede una collezione permanente.
Quindi si focalizza sulla commissione e sulla produzione di opere di artisti contemporanei israeliani e internazionali. Tutti
i progetti sono creati appositamente per lo spazio del Centro di Tel Aviv-Yafo ma anche per quello metropolitano e cosmopolita di Tel Aviv-Haifa.
Il Center for Contemporary Art rappresenta lo spazio geografico del Medio Oriente. Ma anche lo spazio politico, storico, identitario e culturale di Israele. Si pone sullo scenario internazionale come crocevia delle più attuali visioni dell’arte, in linea con la sua particolare posizione di humus multiculturale e multirazziale.
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