Un viaggio ideale alla Biennale
Il prestigioso Palazzo Donà dalle Rose sarà la domus del Padiglione di San Marino in occasione della 59.ma Biennale di Venezia. Esso stesso è emblema di diverse dimensioni e anime, materiali e immateriali, che si tramandano dal passato e si intersecano col presente. Questi ultimi coniugano la solenne testimonianza della città storica con la visione innovativa della Venezia moderna.
Sculture, pitture, installazioni e performance impreziosiscono la seicentesca sede della Fondazione Donà dalle Rose mentre le opere dialogano nella loro diversità, pur non essendo mai stridenti o in contrasto tra loro.
Post-umano – Metamorfico è il titolo del viaggio ideale che i visitatori potranno realizzare alla Biennale dal 23 aprile al 27 novembre 2022. Tre artisti con le opere del Postumano Metamorfico intendono rimarcare la possibilità di cogliere qualcosa in grado di esistere in un futuro possibile ma all’interno di un orizzonte fluido.
Rosa Mundi: dalla preistoria al post-umano
Rosa Mundi, grazie al sapiente recupero di materiali diversi rappresenta la poliedricità di momenti vissuti dall’uomo nel passare dall’era della pietra al post-umano, delinea una materialità sintetica e tecnologica che conduce sino a un metaverso sconosciuto.
L’artista sviluppa il tema del Padiglione attraverso sfere armillari composte con cerchi di botti antiche, e con un’articolata installazione che ripercorre l’evoluzione dell’uomo, a partire dalla sua dimensione animale, quella di mammifero erbivoro, fino a Homo sapiens, che si immagina di trasformarsi in una potenza geologica capace di cambiare il naturale processo evolutivo del mondo in cui viviamo.
Viaggi interiori e reliquie
Concetta De Pasquale affronta il tema antico e sempre nuovo del viaggio interiore, sospinta nella sua navigazione dallo spirito dei pellegrini che affidavano alle acque il loro cammino di purificazione. La carta nautica è un elemento caro all’artista della Scuola di Milano. In essa le rotte tracciate si fondono con i sogni e le aspettative dei naviganti.
Le mappe nautiche del relitto della “Lisca bianca, Giramondo” sono state salvate e restaurate. Oggi con le loro muffe sono testimoni di una lunga vita passata in mare e con esso. Le sue reliquie in viaggio in carta di cotone sono impreziosite da frammenti di carte nautiche e di foglia d’oro. Esse testimoniano il passaggio del tempo e sono icona di corpi che riemergono dalle acque nel percorso dell’uomo contemporaneo immerso nella condizione del post-umano. Nei suoi lavori il nautilus è elemento ricorrente che simboleggia la natura e funge da chiaro rimando alla seziona aurea.
Infine, Giorgio Piccaia interpreta il tema della reliquia con sequenze vivificate di numeri da contemplare.