Che cosa si può dire di tutta la vicenda della rielezione del capo dello Stato in Italia, conclusasi con la “riconferma” di Sergio Mattarella sabato sera?
Alcune considerazioni.
Rielezione Mattarella, il Parlamento non ha trovato un accordo
Per la seconda volta, dopo la rielezione a termine di Giorgio Napolitano sette anni fa, la classe politica nel suo complesso non è stata in grado di trovare un accordo su chi dovesse ricoprire la prima carica dello Stato.
Poiché è impensabile che in una grande democrazia non ci siano uomini o donne in grado di occupare tale funzione, bisogna constatare l’incapacità dell’assemblea parlamentare di svolgere uno dei propri compiti fondamentali.
Soprattutto quando il governo si regge su una maggioranza nettissima.
Crolla la fiducia dei cittadini nei confronti della politica
In altri Paesi gli esiti elettorali talvolta sortiscono contrapposizioni partitiche difficili da comporre. Vedi il caso tedesco.
Ma, poiché la funzione primaria di ogni Parlamento è quella di assicurare il regolare governo della Nazione, dopo i dibattiti si impongono scelte comuni da portare avanti con decisione.
Le indagini sociologiche registrano un calo costante di fiducia nelle istituzioni e una tendenza crescente.
Quella di ricorrere a personaggi che mostrano chiaramente di stare al di sopra della mischia per il loro prestigio e le proprie competenze.
La Costituzione italiana certamente non vieta la rielezione del capo dello Stato in carica, ma non prevede che ciò accada con un tacito accordo.
Accordo relativo alla durata “a tempo ridotto” del mandato, cosa già avvenuta con il Presidente Napolitano.
Ciò è giustificabile in una situazione di emergenza, ma un’emergenza non può divenire normalità.
Rielezione Mattarella, la classe politica italiana sotto accusa
Poiché non vi è motivo di pensare che la classe politica italiana nel suo complesso mostri maggiori capacità nei suoi impegni istituzionali quotidiani – cioè fare le leggi – la prova di sé data dall’Assemblea non avrà entusiasmato i cittadini italiani.
La scarsa capacità del Parlamento di far funzionare il sistema politico
In un Paese come l’Italia che ha fatto registrare la più bassa durata media dei governi in Europa, dopo la seconda guerra mondiale e il crollo del fascismo, si manifesta anche in questa circostanza la scarsissima capacità del corpo politico di far funzionare in maniera accettabile il sistema politico. Sia esso bipartitico o meno.
Rielezione Mattarella, l’aspetto positivo della continuità
Unico dato positivo da registrare è la continuità che la Presidenza della Repubblica offrirà all’Italia.
Il Paese sta infatti attraversando una fase difficile sia sul piano interno che su quello internazionale.