Un primo gruppo di poesie del Poemetto La Coda del Diavolo è stato pubblicato su fyinpaper il 14 aprile 2021, con introduzione di Carmelo Strano che ha tradotto in inglese, in quell’occasione, la poesia “Ma come rendere” e, qui, “Inaspettato ospite”.
A first group of poems composing the Poemetto La Coda del Diavolo was published in fyinpaper on April 14, 2021. It bore an introduction by Carmelo Strano as well as his translation into English of the poem “But how to make”. Here he translated “Unexpected guest”.
Inaspettato ospite
bussa all’uscio:
fame
fuor di misura.
E come è successo?
Piccolo globo vorrebbe
assecondare
del monito l’avanzo.
Di nera pozza non sa.
Usuraio
respinge delle anime belle
la mano.
Dell’Animale il regno
si gonfia
con ortodosse invocazioni,
parola fuori stile
invoca
tempo breve per ascoltare
sul verde crinale
senza paura
nello stretto anfratto
vuole entrare.
The unexpected guest
bangs on the door:
hunger
immeasurable hunger.
And how did it crop up?
The small globe
would take up
the warning’s leftover.
It is not aware of the black puddle.
Usurer
it rejects the beautiful souls’
hand.
The Animal’s kingdom
zooms
with orthodox pleading demands,
an out-of-fashion word
invokes just
a short time to stand listening
on the green ridge
fearless
in the narrow cavity
it tries to enter.
Amara indecifrata traccia
innalza distanza
della sanzione
il dislivello misura.
Meno di poco
il dono.
Carnet di profezie
accoglie muffa e bellezza
mentre animuccia pavida
sulla pagina fitta
di falsi teoremi,
si esalta.
Gli attori
strappano i costumi
scambiano i ruoli
del copione non sanno.
L’uscita di scena ripaga
ancestrale debito.
Speranza e Ragione
nel sangue
mischiato di sommari processi:
ripensare qualificare
rinfrescare
l’inganno.
Per il bene di tutti.
Promettono buon uso
del poco che resta.
Come non farlo?
A Maestri che nulla sanno
ossequiare
favori rimborsi anticipi:
salvare il salvabile,
precisare la meta
vagare allestire
considerare
assennati amplessi.
Sopravvive
stonata cantilena.
Povere vite sconfitte,
memento e compianto.
Nell’irata assemblea
la revisione del progetto
sarà dimenticata.
Dopo l’assoluzione
accadono
alcuni incidenti.
Come non farlo?
Piccolo globo mai sazio
ascolta cattivi consigli, insegue
quel poco che resta
ossequia favori e scambi.
Tanto per fare un esempio.
Cibo della mente
smaltito
come tossico rifiuto.
Bagagli scorie
traffici
speranza svuotata
d’ ogni plausibile scusa
preghiera
volta pagina in fretta.
Memento mori
invecchia male,
Impacchi
cataplasmi
nuova versione dei fatti
nel sommario processo.
Muri alti quanto basta.
Enclave celeste
sbandiera dell’inno la voce
incaglia ipnosi di giudizio
nelle altrui provviste
fruga
ruba elemosina
tra efflorescenza lasciva
e sboccata dolcezza.
Nell’ avara mensa
tra vita e morte
il jolly si prende tutto,
nell’acqua putrida
Futuro galleggia
schiva storpie mansioni
confonde passi
tra riva e riva
stupra
ogni ragionevole
proposta
ascolta sintomi
seleziona indizi
calpesta aiuole un attimo prima
accudite
promette nuova semina
i bellissimi fiori
la gioia breve.
Ingordigia dilapida
bene primordiale.
E come fare?Nella notte fonda
la strada di casa
non si trova.
Indicibile nome
bestemmia il suo dubbio,
del mandante non sa.
Rimane Menzogna:
offre rifugio dentro al pozzo
nell’acqua orbata di riflesso.
Di Pietà il seme
germoglia ogni tanto
e tutto ferito
piccolo globo
rimargina male
nell’indifferenza.
Confine spostato confonde
beati in fretta e furia
conclamati,
neppure loro sanno
di Salvezza derisa,
mentre del Diavolo il trillo
intona il Magnificat.
Equità respira piano,
Speranza svaligia
ogni spendibile attributo,
scodella consigli
opinioni pronostici,
accumula impotenza,
Maltempo soffia
nell’alto dei cieli.
Caronte
per pochi spiccioli fa la spola.
Beati in fretta e furia conclamati
neppure loro sanno.
Ignorata derisa
tra scarti di cucina
Carità malaticcia zampetta
su terra indurita
fa di conto:
nell’ ingorda
civiltà del pieno
si sazia di placebo.
E come dormire sonni tranquilli?
Malasorte
si prende tutto
nell’acqua scura galleggia fame.
Ridere.
Insolita equità
onora della polvere la costanza:
a volto scoperto
sull’altopiano secco d’erba
sola non vuole restare,
spalma
note a margine
su ferite incurabili
spalanca rabbia.
Neppure facendo molta attenzione
Potrebbe implorare
Assenza
di mettersi al passo.
Pace d’anemica astinenza ricusa
gesto simmetrico
d’ordine rovescio.
Urlo senza eco,
paziente rendiconto
nel giorno alla Memoria dedicato.
Infuocato nucleo
dilapida
dei passi rovesci
il respiro,
peso fuor di misura
giorno e notte
del secolo breve
si porta in collo il lordo paniere,
dislivello sia pure
di pochi millimetri
protegge dei sazi
l’ingorda fatica.
Meno di poco
sull’amaro palato
è il dono sperato
e nel calepino
false notizie asciugano
sulla pagina fitta
d’incompresi teoremi.
Musica mai udita prima
intercede per
belle speranze
in disgrazia cadute:
canone
da tempo in disuso.
Fiato corto arriva alla fine
annoda l’amplesso
circonda
cattivi pensieri più volte contati
al costo dello zero.
Ci vuole peso
per impiccare l’innocenza,
corda di violino offesa.
Neppure un grido
santifica del coro
residua liturgia.
Furbizia contende a malizia
dell’inganno il piacere,
con la divisa rubata
in riga aspetta il rancio.
Lucignolo di fede
in sfilacciate vesti
non sa dove andare,
al capezzale di Equivoco
ha fretta, nella penombra scalpita
a scatafascio
stimola il precetto:
siano i dolenti
a comprimere
del Verbo la sintassi.
Nella breve stagione
alchimia di corto raggio
cesella l’ultimo intaglio.
Insolita equità
a volto scoperto
sull’ altopiano secco d’erba
irata spalma
note a margine
su ferite incurabili,
spalanca rabbia.
Neppure con molta attenzione
si potrebbe
implorare Assenza
di mettersi al passo.
Trattato di pace
dileggia
gesto simmetrico
d’ordine rovescio.
E come ribaltare
conclamato rigore
senza infrangere il patto?
Oracolo
di fornire ipotesi
è stanco
sillaba veggenza senza stella
inganna dell’ora la conta.
Non potrebbe
concludersi meglio
malore di fantasma
in vena d’apparire.
Osanna.
Cattivi pensieri
nel canone in disuso
sguazzano,
dei prescelti non si curano
mentre angustia della mente
per gioco soffoca
fuori dal coro.
Alla malora
belle speranze
diluite in residua liturgia.
Epitaffio d’incerta scrittura
accetta la sfida:
salvare il salvabile
mentre
nuova versione dei fatti
scioglie Armonia
da pregressi impegni di famiglia.
Confida che sia
tutto finito
cerca a mano lesta
scivolosa riva.
Girotondo scambia
per progetto
del globo l’ispezione,
senza mappa,
oltre la collina vuole andare
oltre il muro
comincia dall’alto
precipita gira,
di sterili avvisaglie in cerca,
al capezzale lo spento lume
esige e rivende
sbrigativa soluzione.
Bagagli traffici latitanza
Speranza
derubata d’ ogni spendibile
attributo.
In fondo al dubbio
umido fiato
conquista la tana e
Malinteso
inietta il virus,
induce Caos alla mattanza.
Ordine ridotto
in viscere altrui sguscia
maldestro,
di Sapienza ignora
la provvista.
Ozio sfinisce Malinconia.
Fausta Squatriti (Milano, 1941) è artista visiva, poeta, narratrice, saggista. Tra i musei che collezionano la sua opera si ricordano: Moderna Museet, Stockholm, Centre Pompidou, Paris, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Intesa Sanpaolo, Milano, Museo del ‘900, Milano, Mmoma, Mosca. Numerose le sue personali in Italia e all’estero. Nel 2017, a Milano, espone presso Triennale, Gallerie d’Italia, Nuova Galleria Morone. Sempre a Milano, nel 2018 è alla Galleria Bianconi. Nel 2019 a New York, presso Albertz Benda.
Ha pubblicato le sue poesie con Vanni Scheiwiller per le cui edizioni, con Gaetano Delli Santi, ha diretto la rivista “Kiliagono”. Altri suoi editori sono Manni, La Vita Felice, Book, Testuale, New Press, Punto a capo. Numerosi i suoi saggi apparsi su Alfabeta, Testuale, Concertino, Il Verri, Meta, Parol, e altre riviste d’arte e letteratura. Nel 2015 l’Harmattan, Paris, pubblica un’antologia di sue poesie tradotte in francese da Bianca Altomare con Alberto Lombardo. Nel 2018 un’altra antologia è pubblicata in inglese da Gradiva Publications, New York, nella traduzione di Anthony Robbins.
Hanno scritto della sua poesia e prosa Giulio Carlo Argan, Luigi Cannillo, Pietro Cataldi, .Annamaria De Pietro, Mariella De Santis, Gaetano Delli Santi, Giò Ferri, Milli Graffi, Francesco Muzzioli, Antonio Porta, Anthony Robbins, Carmelo Strano.
Fausta Squatriti (Milan, 1941) is a visual artist, poet, novelist, essayist. Among the museums that collect his work are: Moderna Museet, Stockholm, Center Pompidou, Paris, Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris, Intesa San Paolo, Milan, Museo del ‘900, Milan, Mmoma, Moscow. Numerous personal exhibitions in Italy and abroad. In 2017, in Milan, she exhibited at the Triennale, Gallerie d’Italia, Nuova Galleria Morone. In 2018 she exhibited in Milan at the Bianconi Gallery. In 2019 another show in New York, at Albertz Benda.
She published her poems with Vanni Scheiwiller for whose editions she directed, with Gaetano Delli Santi, “Kiliagono”magazine. Other publishers for her books are Manni, La vita Felice, Book, Textuale, New Press, Punto a capo. Many of her essays have appeared in Alfabeta, Textuale, Concertino, Il Verri, Meta, Parol, and in other art and literature reviews. In 2015 Harmattan, Paris, published an anthology of her poems which have been translated into French by Bianca Altomare and Alberto Lombardo. In 2018 another anthology was published in English by Gradiva Publications, New York (translation by Anthony Robbins).
Among the contributions to her poetry and prose, those by Giulio Carlo Argan, Luigi Cannillo, Pietro Cataldi, .Annamaria De Pietro, Mariella De Santis, Gaetano Delli Santi, Giò Ferri, Milli Graffi, Francesco Muzzioli, Antonio Porta, Anthony Robbins, Carmelo Strano.