In attesa della normalizzazione, grazie a una campagna vaccinale di massa e all’arrivo dei fondi “Next generation” dalla UE, il Comune di Milano disegna un bilancio in cui tutte le sofferenze risaltano. A ripianare i 300 milioni di perdite provvede lo Stato Italiano con 200 milioni. Il Comune riduce le spese di 50 milioni, mentre almeno altri 50 arriveranno dalla vendita all’asta di alcuni edifici di proprietà. Nessuno, dal sindaco Beppe Sala all’assessore al Bilancio Roberto Tasca osa sperare in un risultato generoso come quello ottenuto con la vendita del Pirellino. Allora da una parte c’era Merope, tra i cui azionisti figuravano la famiglia Agnelli e i Borromeo, dall’altra vincitore con un’offerta da 193 milioni l’indiscusso colosso del settore immobiliare Coima. Sul lato delle entrate, mentre restano stabili IMU, Tasi, Tari, crollano la tassa di soggiorno.
I turisti sono scomparsi. Si prevedono incassi in calo da 55 milioni a 30 milioni. Stima ottimistica perché nella realtà, l’anno scorso, sono stati incassati solo 15 milioni: un calo di ben il 72%. Due altri voci extratributarie in riduzione drammatica sono le multe da 285 milioni a 190 e i proventi per l’entrata in Area C da 34 milioni a 25.
Il capitolo partecipate è di luci e ombre. Stabile il dividendo di 60 milioni pagato da A2A, azzerato quello di SEA, società che gestisce gli aeroporti, che già nel 2020 aveva cancellato un dividendo di 81 milioni e ora va in rosso di 128 milioni. La vendita di biglietti delle aziende di trasporto cala da 490 milioni a 350. Le perdite sono per ora difficilmente quantificabili.
Nel bilancio del 2021 si continua a prevedere la riduzione del debito complessivo contratto dal Comune. Intanto Covivio, Coima e Prada presentano il masterplan dello Scalo Romana la cui rigenerazione sarà un pezzo importante per le Olimpiadi del 2026. I Cinque Stelle lo hanno però definito Greenwashing e Stefano Buffagni preannuncia opposizione dura. Vengono inaugurati i nuovi uffici comunali in via Sile, zona Corvetto, finanziati dalla vendita del Pirellino. Nessuna contestazione in questo caso. La solitudine di Milano è evidente. Le elezioni sono state rimandate dalla primavera all’autunno per volontà dei partiti. Il bilancio non ha tagliato Servizi e Spesa sociale. Si ricorre in questa emergenza alla vendita di parte del patrimonio. L’intento è manifesto: mantenere ad ogni costo il funzionamento generale di Milano come piattaforma dell’economia norditaliana integrata a Francia e Germania. Per Milano, un imperativo restare credibile e funzionante nonostante la tempesta dell’epidemia Covid.