Secondo Lancet per battere la pandemia saranno necessarie durevoli misure restrittive come le attuali
Avevamo sperato che la vaccinazione di massa risolvesse in pochi – o molti – mesi il problema della pandemia di Covid 19, ma siamo stati smentiti dai fatti. Più o meno è questa la sintesi della ricerca che la commissione di esperti della rivista Lancet propone ai suoi lettori. Il problema è costituito dalle varianti della malattia. Anche se, per il momento, i vaccini in uso sembrano in grado di bloccare quelle che si sono manifestate, non vi è motivo per pensare che nuove varianti possano bypassare le difese vaccinali e ridare slancio alla pandemia. I tempi di vaccinazione a livello planetario sono lunghissimi e, purtroppo, come abbiamo visto, la velocità con cui il virus viaggia da una parte all’altra del mondo, è infinitamente minore. Vincere questa corsa contro il tempo sarà quasi impossibile. Immensi Paesi come l’India o il Brasile non hanno strumenti adatti a un tracciamento tale che si possano circoscrivere in tempo utile nuovi focolai e procedere ad analisi genomiche, e non è realistico pensare di poterli dotare velocemente di tali strumenti.
Che fare dunque? Per il momento la risposta è che bisognerà mantenere a tempo indeterminato misure di salute pubblica come il confinamento di vaste aree fino a quando non si identifichino con sicurezza eventuali varianti più pericolose di quelle che conosciamo. Le tre varianti attualmente individuate – inglese, brasiliana e sudafricana – non suscitano grandi preoccupazioni, ma non bisogna illudersi troppo perché ce ne saranno altre. Nella città brasiliana di Manaus si è assistito a una reinfezione di massa. E purtroppo è stato provato che avere superato la malattia contratta con il virus originario immunizza solo parzialmente dalla reinfezione causata dalla variante, mentre protegge di più dalla variante inglese. Si profila la possibilità di pericolose proteste sociali se le più restrittive misure di salute pubblica dovessero rendersi necessarie per tali ragioni. I piccoli ambienti pubblici potrebbero essere interdetti alla popolazione a tempo indeterminato, come gli edifici privi di sufficiente ventilazione o anche cinema e teatri e perfino le scuole.
Per non parlare poi della vaccinazione di massa nei Paesi in via di sviluppo, per il momento gestita in misura minima dal programma COVAX. Insomma: la strada sarà lunga e in salita.
Lancet, bad news
We hoped that mass vaccination would solve the problem of the Covid 19 pandemic in a few – or in many – months, but that wasn’t right. Here you are the synthesis of the research made by Lancet journal’s commission of experts. It’s the variants the real problem. At the moment it seems that the ones we know can be blocked by the vaccines. Anyway, we can’t say that the same vaccines would be capable to contrast the possible new variants. Vaccination times at a planetary level are very long. Also we have experienced that virus spreads worldwide very quicker. Winning this race against time will be almost impossible. Immense countries such as India or Brazil do not have tools suitable for tracing new outbreaks and circumscribe as much as possible new spreadings and give way to genomic analyzes. Besides, it is not possible to equip those countries with those such tools.
What to do then? For now, measures in favor of public health must go on. That’s worth for confinements that are to be maintained endlessly until we’ll cross and overcome any more dangerous variants to come. The three variants currently identified – English, Brazilian and South African ones – do not worry us so much, especially if we take in account that others will threaten us soon. Mass reinfection has occurred in the Brazilian city of Manaus. Also we know that people who have been infected by the first virus only partially can consider themselves immunized against the variants, an exception being only the English one. Also, if such long confinements are necessary, dangerous social protests will be really possible. Small public spaces could be closed to the population indefinitely, such as buildings without sufficient ventilation or cinemas and theaters and even schools.
Not to mention the mass vaccination in developing countries, currently hardly managed by the COVAX program. In short: the road will be long and very difficult.