L’artista-performer Vitaldo Conte presenta il suo rituale performativo di arte-narrazione Ritual Estremo Amore, a Roma (Atelier Montez, 2 dic. 2016), in cui ripercorre scene di suoi eventi sull’arte desiderio. Che sceglie attraverso l’alchimia dei colori (il bianco, il nero, il rosso). Offre alcune rose rosse a questo suo percorso. Prima di celebrare la Festa Dionisiaca come Arte Ultima, scrive la parola desiderio, con un pennarello rosso, sul corpo di tre donne partecipanti all’evento. Le firma come frammenti della sua creazione pulsionale: L sul collo, T sul polso e sulla mano, V sul ventre. La teoria si congiunge così con l’arte per divenire sulla pelle Donazione Desiderio.
Conte esprime, nel 2017, altre Donazioni Desiderio in eventi d’arte: Fire Desire nella mostra Assonanze e Respiri (Museo Civico Archeologico di Anzio); Ciatu Miu a Messina (Ass. cult. ‘TesteMatte’).
Nella lunga notte del Solstizio d’Inverno 2020 l’autore accende una candela-rosa fuori dalla finestra. È rossa per le fedeli di Dioniso. Vuole che diventi un Rituale legame d’Amore per presenze amate. Ma anche esistenti in altre dimensioni o fantasticate. Dedica a ciascuna di loro una Donazione Desiderio con l’iniziale del nome e con parole. La carta incarna le loro vibrazioni e memorie pulsionali. Trenta di queste sue piccole carte (cm 10×10) sono esposte in be**pART a Roma (Atelier Montez) nel 2020: nel luogo dove (sempre a dicembre) aveva iniziato il suo viaggio di Donazione Desiderio. Vitaldo Conte sovrappone alla sua firma la sigla di Vx, che incarna Vitaldix. Questo suo avatar performativo “si trasmuta”, come in altre occasioni, in un body writer del desiderio.
L’esposizione be**pART, organizzata a Roma dall’Atelier Montez, si propone di essere la mostra d’arte collettiva più grande di sempre nel 2021. I lavori arrivati, da ogni parte del mondo, appartengono a mille e cinquecento artisti, realizzati nei mesi di isolamento per la pandemia Covid-19. Tra le opere pervenute quelle di Hermann Nitsch.