La donna-strega come perturbante sociale
La ricerca della presenza satanica nel mondo è stata, per diversi secoli, una caratteristica e un’ossessione sociale. Questa coinvolgeva soprattutto l’alchimia della donna, considerata un possibile perturbante per i ruoli che la società le assegnava. Tale ostilità era trasferita nell’immagine della donna-strega, perseguitata con fanatismo dall’Inquisizione.
La donna era “vista” come intermediaria tra l’uomo e il demonio, quindi era maggiormente soggetta alle seduzioni di quest’ultimo. Una strega da bruciare era un modo per esorcizzare il timore, come dice lo storico Jules Michelet, dell’oscuro potere erotico della donna, con la sua pericolosa elettricità, sugli uomini. Tale proiezione si materializzava in questa figura.
Furono editi, uno dopo l’altro, trattati e manuali, che fissavano i lineamenti delle streghe ad uso di giudici ed esorcisti: il più famoso è il celebre Malleus maleficarum, pubblicato a Strasburgo nel 1486 dai domenicani Heinrich Institor e Jakob Sprenger. Il libro contiene precise istruzioni per riconoscere i seguaci della stregoneria: istruzioni che furono seguite, per più di due secoli, da inquisitori cattolici e protestanti. In questo viene pure definito, nei particolari, il patto e il rapporto carnale della donna con il diavolo, da cui deriva la predisposizione di questa alla contaminazione: “La ragione naturale è che essa è più carnale dell’uomo”.
La donne come streghe: suggestione e propaganda d’arte
L’immagine della donna, che stringe con Satana “un patto”, di cui reca un visibile segno sul proprio corpo, ha suggestionato, a livello iconografico, numerosi artisti con la rappresentazione di torture, flagellazioni, ambienti, che ne esprimono l’esistenza. L’arte non poteva essere immune da questo contagio, anche per suggestioni teologiche, giuridiche e mitologiche.
Questo tema diviene una molteplice rappresentazione, eseguita da grandi artisti, quali Velazquez, Herper, Dorè, Bosch, che incentrarono, maggiormente, sulla raffigurazione di riunioni come il sabba, focalizzando la valenza sulle tentazioni demoniche, che in Hans Baldung si traducono nella raffigurazione d’incisioni su Adamo ed Eva. Gli artisti del Rinascimento non produssero ciò che avevano visto, bensì ciò che avevano ascoltato essere esistente, ascoltando il fanatismo imperante e accentuando progressivamente l’immagine negativa della donna-strega. Lo storico dell’arte Eugenio Battisti scrive: “Gli artisti, …. frantumatosi il mito della bella maga, …. passano …. nel campo dei persecutori, dando loro in mano, con queste loro opere, uno straordinario strumento di propaganda”.
La Notte delle Streghe a Roma come celebrazione e festa d’arte
La notte di San Giovanni del 24 giugno è considerata da secoli La Notte delle Streghe, intorno a cui sono sorte numerose leggende e celebrazioni, sia colte che popolane. È collegata, in un qualche modo, al Solstizio d’Estate: in questo lasso di tempo, infatti, l’accensione e l’alchimia dionisiaca risultano predominanti.
Quest’anno, in occasione dell’apertura della mia Casa d’Artista, a Roma, organizzo un evento che vuole ricordare questa notte. Gli ospiti, “sensibili alla magia”, intervengono in una sorta di festa. Questa si snoda fra opere e maschere d’arte, immagini e scritture fantastiche, sculture di Pino Conte (mio padre), bambole e pupazzi di peluche. Tutto ciò si svolge negli ambienti della casa e in un giardino misterioso in allegra condivisione.
Durante la serata è prevista l’anteprima in streaming del nuovo libro del saggista Dalmazio Frau – D’Arte, d’Amore e di Magia (Ed. Tabula Fati) –: tematiche appunto dell’incontro. Roma ha visto, nei secoli, svariate celebrazioni di questa notte magica. Lo stesso Frau ricorda alcuni di questi momenti: “quando a San Giovanni il fantasma di Salomé va in cerca della testa del Battista, quando Erodiade guida le Streghe in volo verso il Gran Noce di Benevento e i Granduchi degli Inferi cavalcano per Roma, tra i grandi falò accesi e danze e canti e rumori…”.
La bambola, la casa e la camera da letto come richiamo d’arte
Presento, in occasione del sopracitato evento a Roma per La Notte delle Streghe, due bambole di alchimia-arte, poste nella mia camera da letto, come streghe animatrici dei sogni d’amore. Sono realizzate attraverso il lavoro creativo di diverse donne, in collegamento con me. Le bambole sono, infatti, usate nei rituali rossi della magia d’amore.
Le bambole magiche sono diventate recentemente una mania in alcuni paesi orientali: “Le bambole, che sarebbero dotate di poteri straordinari (…) possono costare anche migliaia di dollari” (‘La Stampa’). I suoi adoratori ritengono queste bambole essere portatrici di uno “spirito vivo” che porta fortuna e benessere spirituale a chi le possiede.
La tendenza a far diventare ambiente e proposta d’arte una casa privata è un fenomeno che si sta diffondendo sempre di più. Io stesso aprii, anni fa, a Roma e a Catania case d’arte, come ‘Chioda’, dove si svolsero numerose esposizioni ed eventi. Questi momenti avevano sempre la camera da letto come il loro epicentro, animato dai colori alchemici. Leggo nella scheda su di me ne La Pittura in Italia – Il Novecento/ 2 1945-1990 (Electa, Milano 1993): “Il risalire alla “memoria” del bianco trova il suo culmine nelle ricerche di sconfinamento tra arte, ambiente e design realizzate da Conte nel corso del 1990 e concretizzatesi nel dècor della propria camera da letto”.
Solstizio come Alchimia Donna-Strega a Bassano Romano
Il 25 giugno la “festa magica” continua a Bassano Romano (VT), dove c’è il ponte della ferrovia che è detto appunto il “ponte della strega”. Qui si svolge la manifestazione Solstizio, da intendere anche come omaggio alla Donna-Strega. L’evento, da me introdotto, ha il patrocinio del comune ed è organizzato dall’associazione cult. ‘La Dolce Vite’. Nel percorso celebrativo del paese, ci sono dei grandi fogli bianchi di carta, incollati su supporti vari, su cui artisti writer del desiderio si relazionano creativamente. Oltre a me, in azione nell’identità-Vx, ci sono Laura Baldieri e Giuseppe Fucsia. Questi autori vogliono esprimere e dedicare arte-scritture al Solstizio come Alchimia della Donna Strega d’Amore.
Dello stesso autore leggi anche: Bambole d’amore, il Casanova di Fellini